Tic. Tac. La pallina vola da una parte all’altra del tavolo. Tic. Tac. I giocatori sono maschere impassibili. Tic. Tac. Non tradiscono alcuna emozione. Tic. Tac. La tensione è al massimo. Tic. Tac. E a un certo punto si perde un colpo. Uno dei due giocatori ha commesso un errore. L’avversario ne ha approfittato e ha segnato un punto. E via che si ricomincia. Tic. Tac.
Sono tante le cose che possiamo imparare da una partita a ping pong tra colleghi. Perché nello sport, come nella lavoro, come nella vita a volte si vince e altre volte si perde. E anche se pensiamo di aver calcolato ogni cosa, di avere tutto sotto controllo l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, pronto a rovinarci i piani.
E a noi non resta che ricominciare. Asciugarci il sudore dalla fronte, fare un respiro profondo e ricominciare. Tic. Tac. Ancora un altro servizio. Tic. Tac. Una serie di scambi. Tic. Tac. E questa volta il punto è nostro.
Così è la vita, il lavoro e lo sport. Da ogni errore traiamo una lezione, impariamo qualcosa che ci portiamo dietro per tutta la vita. L’importante e non scoraggiarci, rimetterci in piedi dopo ogni caduta e riprovare. Questa è la nostra filosofia e la portiamo in ogni cosa che facciamo in azienda.
È solo così che abbiamo la sensazione di poter crescere ogni giorno, sul nostro posto di lavoro, e contribuire a dare vita a quella magnifica realtà che si chiama Tratter. Un’azienda che oggi non esisterebbe se non avesse imparato qualcosa di utile dagli errori commessi, e trasformati in punti di forza con la consapevolezza che migliorare era sempre possibile.
Dopo tutto la vita (e il lavoro) è un’infinita partita a ping pong.
Tic.
Tac.