Le supercar sono in cima alla catena alimentare quando si parla di automobili. I loro motori ad alte prestazioni sono lo stato dell’arte. Nella Porsche 992 e nella GT3 RS c’è anche un pezzo di Tratter. Grazie a una serie di connettori, Tratter assicura che carburante, aria e liquido di raffreddamento fluiscano senza ostacoli nel motore.
Un motore Porsche porta su strada fino a 500 CV, capaci di accelerare da 0 a 100km/h in meno di 4 secondi. Prestazioni che fanno battere forte il cuore di ogni ventola del motore e danno la misura delle sollecitazioni a cui è sottoposta ogni singola parte di un motore altamente ingegnerizzato. “In passato, si usavano parti metalliche su questo genere di motori, perché erano le sole capaci di resistere a certe sollecitazioni”, spiega Patrick Zambaldi, capo del progetto Porsche Connctor di Tratter. “Col tempo, molte di esse sono state sostituite da elementi in plastica.
Plastica al posto del metallo
Questo sviluppo dei materiali fa ovviamente gioco a uno specialista della plastica come Tratter. “Di anno in anno, sul mercato compaiono nuove materie plastiche, che garantiscono una qualità e una resilienza sempre più elevate, ma che sono anche più economiche, leggere e malleabili rispetto alle parti in metallo”, spiega Zambaldi.
Capire cosa si intende per “malleabile” è facile, basta vedere i connettori in poliammide rinforzato con fibra di vetro appoggiati sul tavolo davanti a lui. Piccole parti con pieghe e meandri, diversi spessori e strutture superficiali e sistemi sofisticati che consentono loro di unirsi per creare connessioni ermetiche.
Piccole quantità, grandi sfide
Tratter ha sviluppato 9 connettori di questo tipo per i modelli Porsche 992 e GT3 RS. Servono tutti a dirigere nella giusta direzione i flussi all’interno del motore, siano essi d’aria di liquido refrigerante o di carburante. E anche se le parti prodotte da Tratter in casa hanno solo stock di piccole quantità – il numero massimo è di 24.000 all’anno – il progetto è stato molto complesso.
“Certi, i requisiti stabiliti da Porsche sono molto elevati”, afferma Zambaldi. Quindi è richiesta una resistenza alla pressione più elevata rispetto alle parti “normali” del motore e le parti non sono banali da produrre, a causa delle diverse dimensioni richieste. “Guardare i disegni 2D ti fa girare la testa con dimensioni, parallelismo, rugosità e tolleranze estremamente basse” sorride Zambaldi.
Le deviazioni dalle dimensioni specificate sono tollerate solo al di sotto dei cinquecentesimi di millimetro e vengono poste esigenze più elevate sulla purezza delle parti. “le parti devono essere imballate in modo assolutamente pure, il che rappresenta una sfida per la nostra logistica”. per essere al sicuro, la parte spruzzata finita non viene espulsa dalla macchina, ma accuratamente rimossa da un braccio robotico e riposta in modo sicuro. “In questo modo preveniamo i danni e le impurità”.
Non fattibile? Per Tratter non è un’opzione
Tra tutti, un connettore in particolare della serie prodotta per Porsche ha dato parecchi grattacapi ai suoi sviluppatori. Se li guardi da vicino noterai che qui niente e diritto, niente è parallelo, niente è semplice.
“Questa parte ci ha davvero messi a dura prova” ricorda Zambaldi “ma alla fine ce l’abbiamo fatta, grazie ai professionisti che lavorano con noi in officina”. È questa la formula magica, impegno da parte di tutti nel cercare la massima precisione e qualità e un pensiero orientato alla soluzione del problema. Inoltre Tratter ha investito per aggiornare i suoi strumenti di misurazione. “I pezzi vengono ora misurati in modo completamente automatico e il controllo di qualità è automatizzato”.
ciò è particolarmente importante nella gestione di progetti di alta qualità come i connettori Porsche. Dopotutto, nessuno può permettersi nemmeno il minimo errore quando un motore è pensato per portare un veicolo da più di 150.000€ oltre i 300 km/h. Cifre utopiche per Partrick Zambladi, che purtroppo non potrà sentire i “suoi” connettori durante la guida.